Vangelo e coscienza ecologica: “ma ciò che buttiamo è sempre un rifiuto?”
Come rendere vita a cose che sarebbero finite in discarica
Pistoia, 3 gennaio 2012 – Un porta-spiccioli e una bicicletta modificata, due sedie e un presepe, attrezzi per attaccare foto, musica e … pensieri. Il tutto realizzato con materiali che sarebbero finiti in discarica (tappi e bicchieri di plastica, vecchi cd, legni all’apparenza inservibili) e il tutto costruito da un gruppo di ragazzi di Bottegone (frazione alle porte di Pistoia) impegnati nel catechismo post-cresima e accompagnati da otto animatori (Alfredo, Jacopo, Sara, Alessandra, Francesco, Ilaria, Andrea, Leonardo). Gli oggetti sono riuniti in una piccola mostra visitabile, nei locali della parrocchia guidata da don Piergiorgio Baronti, fino a domenica prossima 8 gennaio.
“Siamo partiti dall’idea di trovare un modo semplice ed efficace per far stare insieme i ragazzi in modo costruttivo”. Così scrivono gli animatori, coordinati da Edoardo Baroncelli, sul sito della diocesi (www.diocesipistoia.it) che presenta le foto degli oggetti nati a nuova vita. “Abbiamo proiettato diverse foto scaricate da internet che ritraevano oggetti, a volte vere e proprie opere d’arte, realizzati con materiale di recupero destinato alle discariche”. Le foto sono state mostrate ai ragazzi per tentare di far capire come non tutto ciò che di norma buttiamo è veramente un “rifiuto”. Da qui l’idea: chiedere ai ragazzi di creare qualcosa anche loro in modo da ricordare che “anche dai cosiddetti rifiuti può nascere qualcosa di utile”.
“L’obiettivo deciso – prosegue il racconto – era capire noi per primi, e dimostrare agli altri, che il problema dei rifiuti può essere almeno alleviato cercando di minimizzare gli scarti, dando una seconda vita agli oggetti che non ci servono più. Per quello occorreva costruire qualcosa di bello, capace di far riflettere un po’ gli eventuali visitatori di questa mostra. Abbiamo diviso i ragazzi in gruppi non usuali, cioè cercando il più possibile di formare dei gruppi misti, in modo che ognuno potesse lavorare proprio con quelli che conosceva meno”.
E son venuti fuori oggetti dalla evidente suggestione. I lavori sono stati mostrati alla comunità parrocchiale al termine della Novena natalizia: scelta non casuale visto che la novena era centrata proprio sul rapporto tra la coscienza ecologica e il Vangelo. “L’ambiente, dono di Dio fatto all’uomo, deve essere tutelato e protetto non tanto per l’ambiente in se, ma per l’uomo stesso che lo abiterà, ovvero l’ambiente deve esser degno di accogliere il mio fratello e me, e quindi io sono tenuto a rendere il creato sempre più bello e accogliente. Questo – conclude il racconto degli animatori – è il motivo che sancisce l’impegno dei cristiani per la salvaguardia dell’ambiente. Dove manca il rispetto per l’ambiente manca soprattutto il rispetto per l’uomo; mancano giustizia, impegno civile, sobrietà, istruzione, uguaglianza”.
Portaspiccioli femminile e Presepe riciclato: Giulia Marchisio, Letizia Neri, Jonatan Illja, Elisa Bellomo;
Acchiappafoto (semisfera coi bicchieri di plastica) Appendimusica (attaccapanni fatto con i cd): Sara Vitali, Marta Andreini, Sara Bondi, Francesco Poli, Alessandro Perissi;
Attaccapensieri (grucce e tavole di legno):Francesco Vettori, Marta Spinicci, Guendalina Ferri, Lorenzo Cipriani;
Sedie con tappini: Chiara Florenzi, Giulio Galigani, Tommaso Barghini
La fabbrica di idrogeno: Bernardo Vettori, Marco Pagni, Serena Barghini
Bici tuning: Michael Mascia
NB)- Per visitare la mostra: Jacopo Cappelli 346 0853547
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