Che cos’è? Consultazione globale dei cittadini su Cambiamento climatico e Energia
Si tratta di una consultazione globale su Clima e Energia aperta solo ai cittadini e cittadine.
Il 6 giugno 2015, migliaia di cittadini rappresentativi della diversità demografica dei loro paesi parteciperanno in contemporanea in diverse parti del mondo alla Consultazione Globale su Clima e Energia. La giornata comincerà nella regione del Pacifico e terminerà nella costa occidentale degli Stati Uniti. In ogni paese si svolgerà la Consultazione che avverrà ovunque allo stesso modo e osservando lo stesso protocollo metodologico (stesso numero di domane e di temi trattati e modalità di dibattito e confronto).
Promotori e partecipanti: l’Italia c’è? Sì, con la Toscana
Unfccc-Nazioni Unite Convenzione Quadro su clima e Energia; Francia che ospiterà a dicembre l’attesissima Conferenza mondiale sul Clima, Danimarca paese che ha inventato il metodo del World Wide Views. Hanno aderito diversi paesi del mondo, tra cui attraverso la Regione Toscana, l’Italia. La Regione Toscana (Assessorato alla partecipazione) ha aderito su invito dell’Autorità regionale di garanzia della partecipazione che co-organizza l’evento del 6 giugno.
Perché è stato organizzato questo evento?
- L’art. 6 della Convenzione quadro sul clima prevede la sensibilizzazione e soprattutto la partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle politiche sul cambiamento climatico, ma di fatto nessun dispositivo è previsto per raccogliere la loro voce.
- Alle conferenze internazionali sul clima, sono ormai consolidate le pratiche di lobbying di associazioni ambientaliste, imprese legate alle rinnovabili, aziende chimiche ecc.
Non c’è nessuna lobby che porti e cerchi di far valere, attraverso la presenza a side events ad esempio, il punto di vista – così come è – dei cittadini.
Argomentazione: perché aderire? “Perché nulla non è già più come prima in termini di clima”
Contesto nazionale e regionale
In ogni paese del mondo il cambiamento climatico si sta declinando diversamente secondo il contesto. Ci sono paesi che sono già confrontati al fenomeno dei rifugiati ambientali e climatici. Catastrofi, alluvioni, uragani in giro per il mondo o in Italia hanno mostrato che il cambiamento climatico non solo è già una realtà con la quale fare i conti, ma che avanza più rapidamente delle nostre reazioni, in termini di pratiche e di politiche.
Il “Katrina italiano” colpendo così duramente e particolarmente la Toscana ha tristemente confermato – semmai ce ne fosse bisogno – la necessità non solo di agire nell’immediato e concretamente, ma soprattutto l’urgenza di porre una questione di più ampio respiro e di più lungo termine: un cambiamento di mentalità e di pratiche. Questo lo si può fare solo coinvolgendo i cittadini in due momenti cruciali:
- nella presa di coscienza della portata del fenomeno e delle responsabilità che esso richiede;
- nell’elaborazione delle politiche e delle strategie per affrontare e adattarsi al cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico e una doppia responsabilità
Alla politica si chiede a più riprese responsabilità, nel senso di capacità di rispondere e di reagire in maniera immediata ed efficace a delle situazioni di crisi, come quelle delle catastrofi naturali ad esempio.
Ma la politica non si può ridurre solo a essere reattiva (responsive), essa ha il compito di essere responsabile (responsible) nel senso di lungimirante, strategica. Di fare scelte che avranno conseguenze al di là dell’orologio dell’urgenza. Ma anche per questo la politica ha bisogno dell’apporto dei cittadini.
La costruzione di una società resiliente, capace di identificare il rischio, di gestirlo, di prevenirlo passa anche per il coinvolgimento di questa stessa società alle scelte che riguardano il Clima e l’Energia.
Per questo è importante ospitare in Italia e in Toscana il WWV2015, perché questa consultazione farà bene non solo ai decisori politici presenti a Parigi in occasione della cruciale conferenza sul clima, ma anche e soprattutto ai cittaidini che saranno chiamati a riflettere su come si pone il cambiamento climatico nel loro paese e nella loro regione e su come affrontarlo.
Come funziona?
I partecipanti in tutto il mondo discuteranno di 30 domande strutturate attorno a cinque temi dopo aver ricevuto informazioni neutre e dopo aver dibattuto tra loro I risultati saranno disponibili in diretta e condivisi. I risultati delle consultazioni paese per paese saranno portati alla Conferenza preparatoria di Bonn il 15 giugno e ovviamente in quella di Parigi a dicembre 2015. In contemporanea ogni paese provvederà alla diffusione dei risultati e delle proposte ai propri decisori nazionali.