Greenaccord: è fondamentale salvare il suolo per le prossime generazioni
È una delle risorse naturali più importanti, dalla gestione virtuosa della quale dipende la stessa sopravvivenza dell’Uomo, ma è anche una di quelle meno tutelate.
Il suolo, bene non rinnovabile per i suoi lunghi tempi di formazione, sin dal 2014, nella giornata del 5 dicembre è celebrato dalla Fao e dalle Nazioni Unite con la Giornata Mondiale del Suolo. Lo slogan del World SoilDay del 2019, “Fermiamo l’erosione del suolo. Salvaguardiamo il futuro”, sottolinea l’urgenza di preservarne l’integrità, essendo aumentata la sua fragilità a causa dei cambiamenti climatici e nella consapevolezza che il suolo accoglie almeno un quarto della biodiversità globale.
Il suolo, dalla quale dipende oltre il 95% della produzione di cibo, nel “nuovo regime climatico dell’antropocene” che stiamo attraversando, è particolarmente esposto ad una combinata pluralità di minacce che ne alterano, in modo potenzialmente irreversibile, la sua funzionalità ecosistemica.
Indagata sin dal 2006 dalla Strategia tematica del Suolo proposta dalla Commissione Europea, l’erosione idrica è tra le forme di degrado del suolo, di origine antropica, più pericolose: è accentuata, infatti, dalle modalità di uso del suolo nel settore agro-silvo-pastorale.
Nel recente rapporto 2019 dell’Ispra sul consumo di suolo, a conferma di quanto sia necessario proteggere questa risorsa naturale non rinnovabile, viene evidenziato che nel nostro Paese – nel quale è impermeabilizzata il 7,5% della superfice – sono degradati oltre 80mila chilometri quadrati, pari al 26,5% del territorio nazionale.
È improcrastinabile, dunque, come sottolineato anche dalla Corte dei Conti nelle ultime settimane, una legge che tuteli il suolo, nei dettami anche degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al 2030, e che favorisca una sua complessiva rigenerazione e valorizzazione mediante le soluzioni basate sulla natura, ancor più in un Paese fragile come il nostro nel quale il combinato disposto rappresentato dai cambiamenti climatici e dal dissesto idrogeologico producono danni ambientali e sociali sempre meno tollerabili.
Giuseppe Milano,
segretario generale Greenaccord