Greenaccord – Press & Communication Office

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Clima, ISPRA: “Impegni degli Stati non sufficienti per stare sotto i 2°C di riscaldamento”Climate, ISPRA: “Commitments of States not sufficient to stay below 2 ° C of warming”

Rieti, 18 novembre 2015 – “Gli impegni finora promessi da 158 Stati mondiali in vista della Conferenza sul Clima di Parigi COP21, anche presi tutti assieme, non saranno sufficienti a garantire il rispetto del limite dei 2°C di riscaldamento globale”. Lo ha denunciato Domenico Gaudioso, capo del Servizio Clima e Atmosfera dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, intervenuto a Rieti al XII Forum internazionale Greenaccord dell’Informazione ambientale. Il valore più probabile che si raggiungerà è un aumento compreso tra 2,7 e 3,6 °C di riscaldamento.

Per sperare che la conferenza di Parigi non si tramuti in un flop, servirà quindi raggiungere un accordo coraggioso non solo dal punto di vista dei contenuti ma anche dal punto di vista giuridico: “è importante che il nuovo accordo preveda un meccanismo di revisione periodica in base al quale tutti i Paesi siano obbligati ad aggiornare i propri impegni senza poterli ridurre. Serve inoltre un meccanismo di monitoraggio e verifica trasparente dell’attuazione degli impegni” ha spiegato Gaudioso. “In questo modo sarà possibile monitorare l’osservanza degli impegni, verificarne l’adeguatezza agli obiettivi prefissati e procedere alla loro revisione. Dal rigore di questo meccanismo dipenderà l’efficacia del nuovo accordo”.

Ovviamente, ruolo cruciale sarà quello degli Stati più industrializzati, principali responsabili delle emissioni di CO2. Il principio di responsabilità comuni ma differenziate dovrà essere uno dei pilastri dell’accordo di Parigi, ammonisce Gaudioso. “I Paesi sviluppati riconoscono la responsabilità che incombe loro nel perseguimento internazionale dello sviluppo sostenibile date le pressioni che le loro società esercitano sull’ambiente globale e le tecnologie e risorse finanziarie di cui dispongono”. Tuttavia, questo non può essere un modo per deresponsabilizzare gli strati di popolazione più ricche presenti nei Paesi emergenti. “Tutte le classi agiate – ha concluso Gaudioso – devono modificare i propri stili di vita, ovunque esse risiedano”.Rieti, November 18th 2015 – “The commitments promised by 158 world states ahead of the COP21 Climate Conference in Paris, even taken together, will not be sufficient to ensure respect of the limitation of 2° C of global warming.” It was denounced by Domenico Gaudioso, head of the Climate Service and Atmosphere ISPRA, Institute for the Protection and Environmental Research, spoke at the XII International Media Forum in Rieti of Greenaccord Environmental Information. The most probable value, which is reached, is an increase of between 2.7 and 3.6° C of warming.

To hope that the conference in Paris does not turn into a flop, it will need to reach a courageous agreement, not only in terms of content, but also from the legal point of view, “it is important that the new agreement provides a mechanism for periodic review under which all countries are obliged to update their commitments without reducing them. It also serves a transparent mechanism for monitoring and verification of those commitments,” Gaudioso said. “It will make possible to monitor the commitments, its suitability to the targets and to review them. The rigor of this mechanism will depend on the effectiveness of the new agreement. ”

Obviously, the most industrialized States will have a crucial role, they are the main responsible for emissions of CO2. The principle of common but differentiated responsibilities should be one of the mainstays of the Paris agreement, Gaudioso warns. “The developed countries acknowledge the responsibility that they have in the international pursuit of sustainable development considering the pressures that the societies have on the global environment and the technologies and financial resources at their disposal.” However, this can not be a way to reduce the responsibility of the richest sections of the population present in the emerging countries. “All of the upper classes – Gaudioso concluded – must change their lifestyle, wherever they reside.”

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